Il Link Art Center è lieto di annunciare la mostra Interfacce del presenteche si svolgerà a BASE Milano in occasione di Milano Digital Week 2019. La mostra è a cura di Tiziana Gemin e Fabio Paris (socio di Link Art Center) e sarà aperta al pubblico dal 13 al 19 marzo.
Le nostre vite sono profondamente influenzate dalla tecnologia. Molti dei dispositivi che utilizziamo quotidianamente assecondano le necessità umane servendosi di sistemi interattivi che svolgono in autonomia svariate operazioni, anche indipendentemente dalla nostra intenzionalità.
Sistemi di pensiero, più o meno complessi, sono presenti sia all’interno di organismi viventi che all’interno di strutture inorganiche. Esiste un’intelligenza naturale ed esiste un’intelligenza artificiale. Essa può essere considerata come uno specchio che restituisce la nostra visione del mondo, riflettendo i nostri desideri e le nostre paure; e ci offre così la possibilità di rivalutare noi stessi e ciò che ci caratterizza come esseri umani.
In questo legame sempre più stretto con delle tecnologie in grado di agire autonomamente, alcuni vedono un salto evolutivo epocale, che ci porta a ripensare al concetto di lavoro e di produzione culturale. Altri, invece, preconizzano un futuro distopico in cui le macchine affermeranno il loro dominio.
L’arte si è sempre posta in un rapporto simbiotico e in continua evoluzione con le capacità tecnologiche di una cultura, ridefinendo di volta in volta i propri confini e rimettendo in discussione la funzione dell’artista. L’esplorazione artistica di nuove applicazioni tecnologiche, può aiutarci a comprendere le reciproche relazioni uomo-macchina, anche in rapporto alla dimensione sempre più sociale delle nuove tecnologie.
La mostra Interfacce del Presente espone una serie di opere che simulano le reti neurali, apprendono autonomamente, producono in modo indipendente contenuti, portando a chiederci se le macchine siano anche in grado di evocare emozioni nell’essere umano.
Fra le opere, Basic Emotion di Marco Cadioli [Italia], presenta una serie di video selezionati da uno dei più diffusi database di espressioni facciali usate per addestrare l’intelligenza artificiale a identificare le emo- zioni umane. M0T3TU5 di Alessandro Capozzo [Italia] consiste in un algoritmo di machine learning in grado di generare pseudo testi, partendo da alcuni dei libri fondamentali del pensiero scientifico occidentale. Membrane di Ursula Damm [Germania] è un’opera che osserva lo spazio pubblico con una telecamera, trasformando la visione del reale secondo il processo di immaginazione dell’intelligenza artificiale. Evolving Spark Network di Edwin van der Heide [Olanda] è un’installazione che simula il comportamento della rete neurale attraverso la generazione di pattern di luci scintillanti. a_mirror di LIMITEAZERO [Italia] attualizza la funzione di un comune oggetto domestico, uno specchio, trasformandolo in un sistema che reinterpreta il reale. Japanese Lily di Macoto Murayama [Giapppone] è un video ispirato alle antiche illustrazioni botaniche, in cui i fiori creati grazie a un software di grafica 3D collegano il mondo naturale al mondo artificiale delle macchine. The Chair Project di Philipp Schmitt (con la collaboRAzione di Steffen Weiss) [USA/DE] mostra una serie di immagini di sedie, nate dalla collaborazione fra un’intelligenza artificiale e un designer umano, invertendo i ruoli di uomo e macchina nel processo di immaginazione. Imperfect Simulations di Anna Titovets (Inektra) [Russia] indaga la percezione del tempo e la decodifica del sogno nell’era digitale.
Location: BASE Milano, via Bergognone, 34
Mostra prodotta da Milano Digital Week in collaborazione con BASE Milano e IED Milano
Date: dal 13 al 19 marzo 2019. Ingresso libero.
Preview stampa: 13 marzo ore 12:30.
Inaugurazione: 13 marzo dalle 18:30 alle 21:00.
Giorni e orari di apertura: dal 14 al 19 marzo dalle 10:00 alle 21:00