Il Link Art Center è lieto di annunciare la mostra Raus aus dem digitalen Unbehagen / Escaping the Digital Unease. Curata da Raffael Dörig, Direttore della Kunsthaus Langenthal, con Domenico Quaranta e Fabio Paris del Link Art Center, la mostra aprirà il 30 agosto 2017 alle 18.00 presso la Kunsthaus Langenthal, e sarà visitabile dal 31 agosto al 13 novembre 2017.
Dopo venticinque anni di World Wide Web, è quasi un luogo comune dire che la nostra vita si svolga anche negli spazi della comunicazione digitale. Ma questa vita digitale la viviamo con disagio. Usiamo prodotti di compagnie come Apple, Amazon, Google e Facebook, e pur trovandoli utili e necessari, siamo divenuti consapevoli della loro posizione dominante. I loro servizi plasmano il nostro pensiero e commercializzano i principi di amicizia e di scambio. Non navighiamo più nel selvaggio web, ma siamo ingozzati di feed, e grazie all’estrapolazione algoritmica delle nostre preferenze, vediamo solo quello che ci somiglia. Con i nostri account sociali noleggiamo servizi che ripaghiamo con i nostri dati, e la nostra attenzione. E con le rivelazioni di Edward Snowden, anche i legami tra attori privati e un eccesso di sorveglianza governativa sono diventati palesi.
Dai primi anni del web, gli artisti vi hanno stabilito i propri spazi e canali di comunicazione. Hanno creato lavori che reagiscono alla commercializzazione e ai limiti del sistema in maniera critica. Nei primi anni della rete – una fase di grandi idee utopistiche sul nuovo mezzo – gli artisti hanno cercato di contribuire alla sua progettazione con opere, testi, reti di relazione e soluzioni tecnologiche. Negli ultimi anni, sono stati fatti lavori importanti che esplorano la cultura pop digitale, le impostazioni delle piattaforme commerciali e il mainstream della rete. Ora è giunto il momento di interrogarsi su nuove forme di critica, sulla possibilità di piattaforme e strumenti indipendenti, e di rivisitare le utopie dei primi anni del web, le nuove reti di arte, attivismo e amicizia – di sollevare, in altre parole, la questione delle alternative.
La mostra presenta i lavori di più di 30 artisti e collettivi che affrontano questi temi, creando consapevolezza di questo disagio, mostrandone le cause e provando a individuare delle vie di fuga. Accanto alle opere, una selezione di libri e pubblicazioni d’artista sarà presentata in una reading room dedicata.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con documentazione dei lavori e saggi sull’eredità della cultura critica di rete e il futuro dei commons (Felix Stalder), sui bot e l’intelligenza artificiale (Maria Lechner), sui suggerimenti pratici per sfuggire al disagio digitale proposti dalla teoria dei media (Paul Feigelfeld), e altri testi di Raffael Dörig, Domenico Quaranta, Claire Hoffmann. Pubblicato in inglese e tedesco da Christoph Merian Verlag, il libro sarà presentato il 14 ottobre alle 18.30.
Artisti partecipanti: Aram Bartholl, Zach Blas & Jemima Wyman, James Bridle, Harm van den Dorpel, F.A.T. Lab († 2015), Olga Fedorova, Cao Fei, Elisa Giardina Papa, Félicien Goguey, Benjamin Grosser, Hackteria, Adam Harvey, JODI, Christoph Wachter & Mathias Jud, Olia Lialina, Silvio Lorusso & Sebastian Schmieg, DISNOVATION.ORG, Joana Moll & Cédric Parizot, The Mycological Twist – Leslie Kulesh / Eloïse Bonneviot / Anne de Boer, Julian Oliver, Trevor Paglen, Tabita Rezaire, RYBN, Gordan Savičić & Bengt Sjölén, Lasse Scherffig, Erica Scourti, Yinan Song, Peter Sunde, Maddy Varner, Angela Washko, Amy Suo Wu. .
In cooperazione con Link Art Center, Brescia e Espace Multimédia Gantner, Bourgogne.
Informazioni più dettagliate sulla mostra e sugli eventi collaterali sono disponibili sul sito della Kunsthaus Langenthal.